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La fascite plantare

Set 29, 2023

Che cos’è la fascite plantare?

La fascite plantare è una patologia di origine infiammatoria della guaina che riveste la muscolatura della pianta del piede e si manifesta con un dolore al tallone nel punto della sua inserzione.

 

Quali sono le cause?

Causa predisponente e costante di una fascite plantare è la forma del piede (cava o tendente al valgismo), che determina una tensione della fascia plantare. Un’altra causa potrebbe essere il piede cavo valgo che molto spesso viene diagnosticato come piede piatto pronato. Le cause riconosciute della fascite plantare comprendono l’accorciamento o la retrazione dei muscoli del polpaccio e della fascia plantare. Altre concause sono il sovrappeso, eccessiva attività sportiva o una passeggiata sulla spiaggia a piedi nudi dopo un lungo periodo di uso delle scarpe. Queste situazioni aprono la porta ad una sintomatologia che era latente da tempo aumentando la tensione della fascia plantare.

Anche l’utilizzo di scarpe inadatte, come quelle a suola piatta che mantengono a 90 gradi la posizione del piede rispetto alla gamba, predispongono a tale patologia perché mantengono la tensione della fascia stessa. Questa problematica è molto diffusa anche tra corridori e ballerini e può verificarsi in persone le cui attività implicano lo stare in piedi o camminare su superfici dure per periodi prolungati.

 

 

Quali sono i sintomi della fascite plantare?

 

ll sintomo principale della fascite plantare è il dolore localizzato al tallone, ma talvolta anche nel centro della pianta del piede. La tensione della fascia plantare è visualizzabile come una corda sottocutanea, sporgente e sottesa all’arco plantare, dolente alla sua pressione. In casi più avanzati, a livello del calcagno è palpabile una tumefazione corrispondente alla borsite neoformata. Solitamente, si sviluppa gradualmente: è più acuto al mattino, quando ci si alza dal letto, tende a diminuire dopo aver effettuato i primi movimenti, per poi riacutizzarsi dopo essere stati seduti a lungo.

Rimedi

Il medico valuta, in particolar modo, un possibile aumento dello spessore della fascia plantare e di un tessuto anormale. Inizialmente, vengono applicati dei trattamenti terapeutici che si basano su: riposo, modifica dell’attività, massaggio con ghiaccio, analgesici orali e tecniche di stretching. Vengono provati per diverse settimane. Possono tuttavia essere necessari tempi lunghi, anche diversi mesi. Se il dolore al tallone persiste, vengono presi in considerazione trattamenti prescritti dal medico per la terapia fisica: plantari, calzature con un’appropriata altezza di tacco e/o splintaggio notturno. L’ 80% dei pazienti ottiene dei miglioramenti considerevoli con l’uso di queste tecniche conservative. Quando le sopracitate terapie non riescono a risolvere il problema, previa visita medica, si può ricorrere ad altre terapie, come infiltrazioni, onde d’urto, laser terapia o nei casi più gravi, l’intervento chirurgico.

 

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