La metatarsalgia è un disturbo del piede, caratterizzato da una sensazione dolorosa, di natura infiammatoria, localizzata a livello dell’ avampiede, esattamente in corrispondenza delle ossa metatarsali.
Chi ne soffre maggiormente?
La metatarsalgia può colpire chiunque e a tutte le età. Tuttavia, secondo diversi studi, è più frequente tra chi:
indossa tacchi alti
ha i piedi cavi
ha i piedi con gravi deformità anatomiche
fa attività fisica molto intensa. Tendono a soffrire di metatarsalgia gli sportivi di medio-alto livello, che si allenano quotidianamente. Le attività sportive più a rischio sono il podismo, il tennis, la pallacanestro, il calcio e il baseball, in quanto sono tutti sport che prevedono un continuo stress podalico insieme all’uso di calzature particolari, in special modo quelle da calcio.
soffre di Diabete. Una delle principali complicazioni del diabete è la degenerazione delle terminazioni nervose, che giungono fino ai piedi (dita comprese). Per saperne di più, è possibile consultare l’articolo del sito dedicato al piede diabetico.
soffre di Artrite reumatoide o gotta. Sono due malattie infiammatorie delle articolazioni che possono dar luogo a forti dolori alle caviglie e all’avampiede
Inoltre:
Le persone anziane che hanno una fisiologica riduzione del pannicolo adiposo che si trova fra la cute e le ossa del piede possono soffrire di metatarsalgia.
Se si ha una caviglia dolente o il tendine d’Achille infiammato. Per trarre sollievo da questi disturbi, chi ne soffre tende ad assumere una camminata diversa dal normale, che tende a sovraccaricare anteriormente.
Se si ha la Malattia di Freiberg. Detta anche osteocondrosi metatarsale, è causa di un processo di necrosi che riguarda il secondo metatarso del piede.
Diagnosi
Molte patologie dei piedi causano gli stessi sintomi. Pertanto, per una diagnosi corretta di metatarsalgia, occorre un esame obiettivo accurato, in cui vengano ricercati tutti i fattori che favoriscono questo disturbo dell’avampiede. L’esame BAROPODOMETRICO ci può aiutare lungo questo percorso, individuando i punti di maggior carico e indicandoci se il piede cavo è di primo, secondo o terzo grado. Sarà necessaria infine, un’ispezione del piede dove si potranno rilevare delle callosità più o meno marcate, dita a griffe e altre problematiche da sovraccarico.
Venerdì prossimo pubblicheremo la seconda parte dell’articolo riguardante sintomi, complicazioni e prevenzione.